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Alessandro Cicchetti

La Dominante 1929

Piazza Trento e Trieste è piena di gente

La Dominante 1929

Piazza Trento e Trieste è piena di gente. Gente che passeggia, scambia quattro chiacchiere con gli amici, commenta gli ultimi avvenimenti, si gusta la bella serata estiva. È il 24 giugno 1929, festa di San Giovanni. Monza, allora famosa nel mondo per la produzione di cappelli, si prende un meritato momento di svago e riposo. La giornata dedicata al patrono della città, del resto, sembra fatta apposta per iniziare un giretto in centro e per allacciare nuove conoscenze. Ma c’è anche chi si occupa d’altro: alcuni cappellai, nonostante il giorno di festa, stanno discutendo animatamente sulle differenti tecniche di lavorazione. A poca distanza, un gerarca fascista, tutto impettito e pomposo nella sua uniforme, illustra ai camerati il grande e sfolgorante destino che attende l’Italia. Al Caffè del Tamburon, intanto, non c’è un tavolino libero: un poco in disparte, un gruppo di giovanotti parla di sport e non si perde nemmeno un passaggio delle belle ragazze che passano lì vicino.Il cameriere, finalmente, arriva con un vassoio carico di caraffe piene di vino, ghiaccio, gassosa e fettine di limone. C’è anche un pacchetto di sigarette. Ad un certo punto, un ragazzo apre il pacchetto ed estrae una figurina: riproduce lo stemma nero e azzurro della Dominante di Genova. La figurina della squadra ligure, militante in serie A nel 1928 e nel 1929, passa di mano in mano. La casualità si unisce alla concretezza e alla praticità brianzole. L’entusiasmo non manca, ci sono idee e la voglia di fare. Ci sono anche i soldi: ognuno mette a disposizione 10 lire per l’acquisto delle maglie. Il primo, sudato «capitale sociale» è raccolto in un attimo. Di parole ne servono poche, saranno i fatti a parlare: anche Monza avrà la sua Dominante, anche Monza avrà un blasone nerazzurro. Bastano un brindisi e una promessa per sancire la nascita della società. Sarà l’inizio di una magnifica avventura.Piazza Trento e Trieste is full of people. People strolling, exchanging small talk with friends, said the latest events, enjoying the beautiful summer evening. It is June 24, 1929, feast of St. John. Monza, then famous for the production of hats, we take a well-deserved moment of relaxation and rest. The day dedicated to the patron saint of the city, for that matter, if made to start a stroll downtown and to make new acquaintances. But there are those who bother with nothing: some hatters, despite the day of celebration, animatedly discussing the different techniques. Nearby, a fascist, and pompous strutting around in his uniform, illustrates the comrades and the great blazing fate awaiting Italy. At Cafe Tamburon, meanwhile, there is a free table, a little aloof, a group of young men talk about sports and you will not lose even a passage of beautiful girls passing nearby.The waiter finally arrives with a tray laden with pitchers full of wine, ice, lemonade and lemon slices. There is also a pack of cigarettes. At one point, a guy opens the package and takes out a figurine: reproduces the emblem of the dominant black and blue of Genoa. The figurine of the team from Liguria, militant in Serie A in 1928 and 1929, passing from hand to hand. The randomness joins the concreteness and practicality of Brianza. Enthusiasm is not lacking, there are ideas and the desire to do. There are also money: each has 10 pounds to buy mesh. The first, sweaty 'social capital' is collected in a moment. They need a few words, the facts will speak also will have its dominant Monza, Monza also has a coat of arms Nerazzurri. It takes a toast and a promise to sanction the birth of the company. It will be the beginning of a wonderful adventure.

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